Quando ero alle scuole medie, durante una lezione di inglese, lessi l' articolo dell’incendio divampato a New York nel 1908 nei locali dell’industria tessile “Cotton”, dove 129 operaie protestavano sui propri turni lavorativi quotidiani massacranti. L’8 marzo il proprietario della fabbrica, un certo Mr Johnson, bloccò tutte le porte per impedire loro di uscire. Divampò un incendio che provocò la morte di tutte le donne rimaste intrappolate all’interno. Ebbene questo è quello che si dice "falso storico". Ci fu effettivamente un incendio, ma non in quella data, e certamente non fu un delitto provocato. A cosa si deve quindi la Giornata Internazionale della Donna?
In realtà non esiste un unico avvenimento che ha dato origine a tale riconoscimento, ma tutta una serie di passi.
Da qui ho una premessa da fare. Siccome quello che segue è la descrizione del percorso, che la donna ha fatto, per ottenere maggiore considerazione dal punto di vista politico, ma innanzitutto sociale, vi avverto che sarà una lettura lunga. Pertanto vi invito ad avere un pò di pazienza e di non abbandonare la pagina, perché, in fondo, questa è la nostra storia.
Il primo passo, dunque, nonché il più importante, fu quello dell'estensione del diritto di voto alle donne. Nei primi anni del novecento, infatti, dopo le precedenti varie rivoluzioni che diedero al popolo il suffragio universale maschile ( vedi moti degli anni '20-'30-'48 ), anche le donne cominciarono a imporsi per ottenere lo stesso diritto. Nel VII Congresso della II Internazionale socialista, tenuto a Stoccarda dal 18 al 24 agosto 1907, vennero discusse, tra le altre cose, tesi sull'atteggiamento da tenere sulla questione femminile e sulla rivendicazione del voto alle donne. Su quest'ultimo argomento il Congresso votò una risoluzione nella quale si impegnavano i partiti socialisti a « lottare energicamente per l'introduzione del suffragio universale delle donne » impegnandosi con i partiti socialisti che lottavano per questo. Il 3 maggio 1908, Corinne Brown presiedette la conferenza tenuta ogni domenica dal Partito socialista di Chicago nel Garrick Theater. Tale conferenza, a cui tutte le donne erano invitate, fu chiamata « Woman’s Day », il giorno della donna. In questa si discusse dello sfruttamento operato dai datori di lavoro ai danni delle operaie in termini di basso salario e di orario di lavoro, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto alle donne.
L'iniziativa non ebbe molto seguito, finchè, il Partito socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali « di riservare l'ultima domenica di febbraio 1909 all'organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile ». Fu così che negli Stati Uniti la prima e ufficiale giornata della donna fu celebrata il 23 febbraio 1909. Verso la fine dell'anno, il 22 novembre, si vide a New York iniziare un grande sciopero di ventimila camiciaie, che durò fino al 15 febbraio 1910. Il successivo 27 febbraio, alla Carnagie Hall, tremila donne celebrarono ancora il Woman's Day. Questo giorno venne impostato come manifestazione che unisse le rivendicazioni sindacali a quelle politiche relative al riconoscimento del diritto di voto femminile. Così le delegate socialiste americane proposero, alla seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste, tenutasi a Copenaghen dal 26 al 27 agosto1910 - due giorni prima dell'apertura dell'VIII Congresso dell'Internazionale socialista - di istituire una comune giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne. Negli Stati Uniti, tale giornata, continuò a tenersi l'ultima domenica di febbraio. Mentre in alcuni paesi europei si tenne a marzo, il 19 per la Germania, il 18 in Francia e proseguirono solo fino al 1911. La manifestazione non fu ripetuta tutti gli anni, né celebrata in tutti i paesi: in Russia si tenne per la prima volta a San Pietroburgo solo nel 1913, il 3 marzo, su iniziativa del Partito bolscevico, con una manifestazione che fu interrotta dalla polizia zarista e non si ripeté l'anno seguente. In Germania, dopo la celebrazione del 1911, fu ripetuta per la prima volta l'8 marzo 1914, giorno d'inizio della « settimana rossa ». Le celebrazioni furono interrotte dalla prima guerra mondiale in tutti i paesi belligeranti, finché a San Pietroburgo, l'8 marzo 1917 (il 23 febbraio secondo il calendario giuliano allora in vigore in Russia) le donne della capitale guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra: la fiacca reazione dei cosacchi, inviati a reprimere la protesta, incoraggiò le successive manifestazioni che portarono al crollo dello zarismo, così che l'8 marzo 1917 è rimasto nella storia a indicare l'inizio della Rivoluzione russa di febbraio. Per questo motivo, e in modo da fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenuta a Mosca una settimana prima dell'apertura del III congresso dell’Internazionale comunista, fissò all'8 marzo la « Giornata internazionale dell'operaia ».
In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d'Italia, che la celebrò il 12 marzo, prima domenica successiva all'ormai fatidico 8 marzo. La connotazione fortemente politica della Giornata della donna, l'isolamento politico della Russia e del movimento comunista e, infine, le vicende della seconda guerra mondiale, contribuirono alla perdita della memoria storica delle reali origini della manifestazione. Così, nel secondo dopoguerra, cominciarono a circolare fantasiose versioni, secondo le quali l'8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie Cotton o Cottons. Il 18 dicembre 1972, ricordando i 25 anni trascorsi dalla prima sessione della Commissione sulla condizione delle Donne, l'ONU proclamò il 1975 "Anno Internazionale delle Donne". Questo venne seguito, il 15 dicembre 1975, dalla proclamazione del "Decennio delle Nazioni Unite per le donne: equità, sviluppo e pace" . Il 16 dicembre 1977, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite propose ad ogni paese, nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di dichiarare un giorno all'anno "Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale" . Adottando questa risoluzione, l'Assemblea riconobbe il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconobbe l'urgenza di porre fine a ogni discriminazione e di aumentare gli appoggi a una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro paese. L'8 marzo, che già veniva festeggiato in diversi paesi, divenne la data ufficiale di molte nazioni.
fonti:
Scenari del mondo contemporaneo dal 1815 a oggi- Giovanni Montroni*;
La Russia contemporanea. Un profilo storico ( 1855-2005 )- Giovanna Cigliano**;
e altri
Grazie mille per l'attenzione -^^-
* Professore di Storia Contemporanea all' Università degli Studi di Napoli Federico II ;
**Professoressa di Storia dell'Europa Orientale all' Università degli Studi di Napoli Federico II